Ghiacciaia, la prima parola che mi è capitata sotto gli occhi dopo aver aperto una pagina a caso del libro Appretto e Limoncello (T. Kiros, Appretto e Limoncello, Luxury Books, Milano 2013). Parlandone con Roberto e chiedendogli anche spunto per un nome accattivante, abbiamo capito che questo era proprio il nome adatto, perchè? Perchè la ghiacciaia è l'antenata del principale artifizio di conservazione presente in tutte le case del mondo, il frigorifero.
Ma prima del frigorifero, come si conservavano i cibi?
Essiccazione, salatura, conservazione in anfore, tutti metodi per avere sempre a disposizione prodotti stagionali ed esotici. Nella Roma imperiale si gustavano già gelati, granite e sorbetti.. com'è possibile? Semplice, i romani sfruttavano i ghiacciai perenni presenti su tutta la nostra penisola, isole comprese, l'unico problema era fare arrivare il ghiaccio in città durante la bella stagione.
Nascono quindi le ghiacchiaie o nevere.

Di solito le ghiacciaie erano costruite accanto a corsi d'acqua e tramite un sistema di piccole dighe, si cercava di creare un laghetto che nei mesi più freddi diventava una vera e propria cava diretta di ghiaccio.
In mancanza di corsi d'acqua si conservava direttamente la neve che diventava inevitabilmente, dopo essere stata compattata e battuta, ghiaccio.
In estate i blocchi posti su carri, all'interno di cassette rivestite di sughero raggiungevano altre ghiacciaie, da cui poi i blocchi venivano smistati verso i centri di distribuzione e consegnati ai clienti. Ogni blocco di ghiaccio pesava almeno 160 kg, di certo il trasporto non doveva essere così semplice!!
Ecco spiegato il motivo della scelta di questo nome, per l'importanza che il ghiaccio ha avuto nella storia, per gli uomini che avendo a disposizione più cibo, hanno incrementato i commerci, i contatti, condividendo con altri uomini un fondamento culturale, il cibo.
Ciao, come primo scritto, inizi molto bene. Complimenti. Aspettiamo ricette
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