giovedì 5 giugno 2014

Un cece da "Mille e una notte"

Buon pomeriggio amici!
 
Ieri sera ho messo a bagno in una bella bacinella dei ceci secchi, con l'idea che oggi mi sarei preparata per contorno un bel piatto di Hummus.
Riflettendoci un attimo ho pensato che tanti probabilmente conoscono già questa preparazione particolare e altri invece no, allora eccomi qui!
 
Partiamo con una piccola introduzione storico-descrittiva di questa pianta erbacea della famiglia delle Fabaceae, i cui semi sono appunto i ceci, legumi ampiamente usati in cucina da secoli, ottima fonte proteica per noi uomini.

Il nome latino è Cicer ed è noto che il cognome di Cicerone fosse stato attribuito alla famiglia del caro "amico" Marco Tullio, da una verruca grande quanto un cece, che un suo zio aveva sul naso.
Il nome scientifico è Arietinum per la somiglianza del seme al profilo della testa di un ariete.
Le specie selvaltiche si sono diffuse inizialmente in Turchia e le prime testimonianze archeologiche risalgono alla prima età del bronzo (3500 - 1200 a.C.) in Iraq. Da allora la diffusione ha interessato tutto il mondo antico: Egitto, Gracia e Impero Romano.
La coltivazione avviene soprattutto in ambienti dal clima semiarido, come l'India e il Pakistan, meno nella nostra nazione a causa della bassa resa e grande richiesta.
Solo nelle zone della Murgia e nelle campagne pugliesi alcune aziende agricole continuano a coltivare due specie autoctone  molto meno diffuse in commercio, quella dell cece nero e de cece rosso. 

Appena aperto il blog, Clara, una delle mie più care amiche, mi ha chiesto di parlare di cosa si scatena fisicamente e psicologicamente in un essere umano quando per la prima volta ha a che fare con piatti  e sapori sconosciuti. E' certamente uno spunto molto interessante e vorrei sinceramente che fosse lei, che ha visitato diverse volte Libia, Egitto e Cipro a raccontarci la sua esperienza. 
Clara ti aspetto.

Quello che farò io oggi sarà solamente introdurvi al mondo HUMMUS!

Ringrazio per questo il mio compagno Roberto e mia suocera che, avendo vissuto per qualche anno in Nigeria e continuato poi a girovagare per il mondo, mi hanno insegnato ricette e piatti dal sapore decisamente afro-orientale.

A quanto pare l'hummus è citato già nella Bibbia, piatto d'amore tra Ruth e Boaz; lei una giovane e bellissima contadina che cercava di sopravvivere coltivando grano e lui, un giovane principe folgorato dalla grazia della ragazza. Sembrerebbe una romantica storia d'amore simile a tutte le altre, una storia di Aladino al contrario, se non fosse che Boaz riesce a conquistare Ruth facendole assaggiare del pane arabo intinto nell'himza (cece in ebraico antico).
L'aggiunta della tahina, invece, pare sia stata introdotto, secondo tradizione islamica, da Saladino, sultano d'Egitto e Siria dal 1174 al 1193.

La salsa Tahina, chiamata anche pasta di sesamo o crema di sesamo si ottiene dal sesamo bianco.
I semini vengono fatti tostare leggermente, schiacciati per bene e mescolati con olio di sesamo.
Ormai è molto facile trovarla nei nostri supermercati, ma io consiglio di farla in casa.  
E' decisamente molto più buona e se non trovate olio di sesamo potete tranquillamente utilizzare quello EVO o di semi. Il procedimento è davvero semplicissimo, fate tostare leggermente (non troppo altrimenti diventano amari) una certa quantità di semi di sesamo bianco, fateli raffreddare e tritateli. La pasta ottenuta potete trasferirla in un contenitore con chiusura ermetica, aggiungere olio a coprire, un pizzico di sale. Potete conservarla in frigo per diversi giorni.
La tahina è ricca di vitamie E e B, magnesio, silicio, fosforo, zinco e ferro. I semi di sesamo inoltre contengono la sesamolina che aiuta ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue.
Attenzione però, è una crema molto molto calorica, andateci piano!

Passiamo adesso alla preparazione del nostro piatto, un ottimo contorno da accompagnare a della carne, pesce, riso... io lo mangio anche da solo!

HUMMUS

Ingredienti:
200 gr di ceci
Tahina
Limone
Aglio
Sale
Pepe
Olio EVO
Prezzemolo

La sera prima metto in ammollo i ceci secchi in una bella bacinella con dell'acqua fredda. Al mattino li sciacquo e li metto in una pentola con dell'altra acqua e un pizzichino di sale. Lascio bollire a fuoco lento per ore, fin quando i ceci non diventano morbidelli e si schiacciano facilmente con una forchetta. Una volta scolati, li lascio raffreddare (se volete evitarvi tutti questo sbattimento siete liberissimi di usare ceci precotti!).
Nel frattempo in un mortaio pesto ben bene uno spicchio d'aglio che unirò poi alla crema. Spremo un limone intero, lavo e trito finemente un ciuffetto di prezzemolo.
Quando i ceci sono ormai freddi, li metto nel bicchierone del mio minipimer e inizio a frullarli con un filo d'olio. Cerco di ottenere una cremina finissima, liscia. A questo punto, in un bel piatto di portata unisco qualche cucchiaio di tahina, il succo del limone, l'aglio pestato e amalgamo bene il tutto. Aggiungo la crema di ceci, il prezzemolo, aggiusto di sale e pepe e con un bel cucchiaio di legno rendo omogenea la mia cremina.
Prima di portare in tavola aggiungo dell'olio EVO ed una spolverata di cumino, aiuta a rendere più digeribili i legumi.
Il piatto a questo punto è pronto... buono vero?
 

Seguendo questo stesso identico procedimento potrete preparare diversi tipi di hummus, esempio?
Con le fave secche, zucchine, io c'ho provato anche con le patate!
 
;)





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